Mattoni Gialli

Le ansie di Marzo

Le ansie di Marzo

Marzo, si sa, è sempre stato un po’ incerto e pieno di dubbi. Sinceramente quando abbiamo iniziato a scrivere e disegnare questa storia non ci saremmo però aspettate un marzo così. Ai dubbi tipici di questo mese, si sommano dubbi di altro tipo, che ci hanno coinvolti tutti in una maniera totale e inaspettata. Ma la nostra vita, al di là di ogni dubbio, deve continuare nel modo più normale possibile. Quindi eccoci qui, come stabilito, con la storia di Marzo, Amleto Marzo, un attore teatrale che non sa MAI cosa scegliere, ma che alla fine un po’ di coraggio lo trova sempre 😉

L’avventura del mese:
Amleto Marzo.

Attore teatrale.

Le ansie di Marzo

«Essere o non essere, Vittorio mio, questo è il dilemma. Se devo fare o meno quella dannata telefonata e uscire da questo stato di nebbioso dubbio: accetterebbe oppure no, le piaccio oppure no, uscirebbe con me oppure no?! Ah! Perché la vita deve essere fatta di scelte quotidiane fin da quando ci si alza dal letto? Buttare giù prima il piede destro o quello sinistro? Ché se scendi col sinistro porta male, ma cosa fare se il destro è addormentato e formicola tutto? Le scelte, Vittorio mio carissimo, ci condizionano a ogni continuo: pasta al sugo, pasta in bianco? Il burro sulla fetta di pane lo metto o non lo metto? E quale tragitto percorrerò quest’oggi per andare a teatro? Quand’ero giovane, sai, era tutto più semplice: cosa vuoi fare? Sì! Una risposta universale e non era importante se ‘no’ sarebbe stato meglio, si era giovani, c’era tutto il tempo. Ma ora c’è la maturità, diresti tu, c’è la prudenza. Anche questo è vero! Sai quante fregature mi sarei risparmiato se fossi stato più prudente e mi fossi fatto venire i dubbi? Oh! Questi cinquant’anni, dopotutto, non sono poi così male, dipende sempre da come li prendi. Il fastidio, però, è saperli a metà, capisci, Vittorio mio? Cinquanta, lo spartiacque tra zero e cento, che non è detto vedrò mai, ma ai quali vorrei arrivare. O forse sarebbe meglio morire prima, ancora nel pieno delle mie facoltà, perché non puoi mai sapere come ci arriverai a cent’anni? Ecco, un nuovo dubbio! Era proprio quello di cui avevo bisogno! Come se già non ne avessi troppi nella mia testa…

Le ansie di Marzo

…Vittorio mio, tu che mi guardi e non favelli, cosa farò se dovessi chiamarla e lei dovesse accettare? Cosa indosserò? Di sicuro avrei la scelta del ristorante e saprei già dove portarla. Pensavo al Vecchio Porto, con la sua atmosfera rustica e popolare, o magari lei predilige la cucina gourmet? Non mi era sembrato. Abbiamo provato tanto in questi mesi per il nuovo spettacolo e Lia è così… solare, lei… lei mette sole nelle giornate grigie come queste, di nuvole a spasso e pioggia a smozzichi. A proposito, dovrei portare l’ombrello? Tanto lo so che se non lo porto pioverà, ma se lo porto solo io sembrerò ridicolo. Ah! Senti che aria, però! Dalla finestra entra la primavera! Non è esaltante, Vittorio mio? Se solo potessi sentire che profumo… e che freddo! Sarà meglio chiudere! E poi senti che confusione viene da casa di Agosto! Possibile stia sempre a fare festa? Alla sua età è così giovane che i dubbi ancora non sono arrivati a bussare alla porta. Riparliamone quando spegnerà le quaranta candeline e si troverà solo con migliaia di foto su Instagram. Poi è da me che verrà a chiedere: ‘signor Marzo, cosa devo fare della mia vita a questo punto?’. E io che gli risponderò, Vittorio mio? Questo sì che è un gran dilemma su cui pensare. Ma prima Lia! Lia bellissima che non posso non chiamare, altrimenti non ci dormirò stanotte! Per una volta, voglio appoggiare la sfrontatezza del giovine che sono stato, e sia! Essere o non essere! Fare o non fare! Non c’è provare!»

Le ansie di Marzo

«Pronto? Amleto, che sorpresa!»

«Lia, mia cara!» …ah! Ha risposto! Avrebbe anche potuto non farlo, Vittorio mio!

«Non mi aspettavo una tua chiamata. Problemi con le prove di stasera?»

«No, ecco, in verità… chiamavo per una questione un pochino più futile. Mi domandavo, qui, sai ero in casa. E mi domandavo se magari dopo le prove, noi si potrebbe andare a mangiare qualcosa insieme. Se hai tempo e voglia, naturalmente.»

«Ma che bella idea! Certo che mi va!»

«Perfetto!» …ha accettato, Vittorio mio! Oh! Quale gioia e tripudio, quale gaudio per l’anima! A volte bisogna affidarsi alla spregiudicatezza giovanile dei ricordi! Pensare un po’ meno, vivere di più! E a cinquant’anni ormai uno sa decidere quan-…

«A te la scelta, Amleto: sushi o pizza?»

…Vittorio mio, abbiamo un problema.

Le ansie di Marzo
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Mattoni Gialli

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Il blog di due sorelle, una scrive, l'altra disegna. Entrambe amano i libri e un morbido cane giallo :)

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