Potevamo mai lasciarvi, prima delle vacanze estive, senza nemmeno un racconto breve? E cosa c’è di meglio, in una calda e silenziosa notte d’estate, di una piccola dose di brividi? Non temete però, il Bene è con voi…
«Non fuggire.»
Ma Luca, a sedici anni, ha buone gambe e non si ferma. Corre fino a sputare i polmoni. Filasse così, quando gioca a calcio, sarebbe titolare, ma che importa? Il borsone se l’è lasciato dietro da un pezzo, lo ha mollato appena ha sentito quel sussurro gelargli il lobo.
«Sono venuto per te…»
Padre Marco l’ha sempre detto che i diavoli esistono, che arrivano strisciando, pronti a prendersi l’anima.
“Ma se preghi, l’angelo custode verrà,” ha detto anche, e lui vuole crederci.
«Non ti salverà,» rivela invece il maligno.
Luca lo sente respirargli sul collo nel freddo notturno e le gambe raggiungono velocità che non credeva di poter toccare. Guarda la strada, ma non la vede, e la paura lo inganna lasciandolo inerme davanti al muro d’un vicolo cieco.
Luca gratta i mattoni fino a strapparsi le unghie, avverte il viscido del sangue, però non può scappare. Allora si gira a fissare la via: d’umane presenze non v’è traccia, mentre l’unica, inumana, sibila nell’ombra tentacolare. S’allunga. Arriva.
Angelo di Dio, ora mi prende!
Luca fonde paura e preghiera perché è la fine, lo sente, poi una luce esplode dal nulla e dona forma alla salvezza.
Ali candide, capelli d’oro, occhi turchesi.
Padre Marco ha sempre detto che anche gli angeli esistono, e Luca guarda quello che ha davanti con espressione rapita.
«Sei venuto a salvarmi?» chiede al suo sorriso misericordioso.
«Certo.»
Ma c’è qualcosa annidato nella mezzaluna di denti bianchi, nel vibrare di piume che tintinnano come una corona di lame. Qualcosa di terribile e Luca lo vede solo quando le ali lo stritolano in un abbraccio che sa d’acciaio e sangue.
Sventrando le carni, le piume pasteggiano e succhiano mentre l’angelo sorride. Ha il viso di cera, sembra perfetto, ma fa paura quando si rivolge al satanasso per schernirlo: la bocca si deforma, il candore è putrido, l’azzurro degli occhi è uno sputo di cielo.
«Torna a strisciare da dove sei venuto, verme. Non sai che il Bene vince sempre?»
Sconfitto, il sussurro del diavolo scompare tra le ombre e riprende a vagare, per donare salvezza.