Questa è la storia più strana che c’è,
di un prode guerriero, il più forte del Re.
Nulla lo ferma, neppure il malocchio;
il suo nome è leggenda: è Messer Pidocchio.
Una lancia appuntita, l’armatura lucente,
il caschetto lucidato e il baffetto irriverente.
Ha coraggio da vendere e nessuna paura
di tuffarsi a capofitto in una nuova avventura.
Ogni nemico ha le ore contate,
e a nulla varranno le lunghe grattate
che la vittima ignara si farà sulla testa:
Messer Pidocchio è svelto, la sua zampa è lesta.
“Ah, briccone! Non mi prendi, sei lento!
La mia lancia combatte i capelli nel vento!
E se non mi riuscirai ad acchiappare,
hai voglia, ancora, quanto ti dovrai grattare!”
Ma prima o poi la sconfitta s’avventa,
e non è mai veloce né troppo lenta.
La sua forma cambia in base al patema:
una bella rasata, e si è risolto il problema.
Questa è la storia più strana che c’è
di un prode guerriero, il più forte del Re.
Ma senza i capelli è rimasto fregato,
sulla lancia ha un cartello: Messer Pidocchio, disoccupato.